nasce nel 2015 come spinoff dell’Università di Genova, si occupa di Ricerca e Sviluppo di sistemi energetici integrati a zero emissioni e del lancio di start up dedicate alla produzione e immissione nel mercato delle soluzioni innovative individuate. BER sviluppa, testa e prototipizza, impianti introducibili su vari mercati e basati sull’Energy Pack, sistema di accumulo e rilascio di energia che sfrutta la tecnologia dell’idrogeno. https://bluenergyrevolution.co/
nasce nel 2020 per volontà di BER . Con H2B la tecnologia dell’Idrogeno approda alla nautica. Le imbarcazioni equipaggiate con gli ENERGY PACK di H2Boat possono produrre, stoccare e utilizzare idrogeno per generare energia elettrica senza produrre rumori, odori e vibrazioni e senza rilasciare sostanze inquinanti: solo acqua distillata, ossigeno e calore https://www.h2boat.it/
nasce nel 2021 con la finalità di progettare e costruire sistemi innovativi per lo stoccaggio di idrogeno gassoso. La tecnologia, altamente innovativa, consiste nello stoccare idrogeno a basse pressioni (circa 30 bar) all’interno di polveri metalliche che , in specifiche condizioni di temperatura, riescono ad assorbire idrogeno in modo reversibile. Tale tecnologia consente di raggiungere densità volumetriche paragonabili agli stoccaggi in pressione a 450 bar ma con il vantaggio di avere una pressione massima di 30 bar. Sono stati realizzati una serie di prodotti modulari ad alta prestazione ed ingombri ridotti. https://methydor.com/
Elettrolizzatore MOSE realizzato da Bluenergy Revolution
Sistema di stoccaggio HYDOR di Methydor
Esempio di integrazione a bordo barca realizzato da H2B
Bluenergy Revolution:
conosciamoli meglio

Intervista a Alberto Nicola Traverso, COO di BlueEnergy Revolution
Quando è nata BluEnergy Revolution?
E’ nata nel 2015 nel Campus di Savona. Siamo nati come H2Boat, spin off riconosciuto dall’Università di Genova.
Com’è nata BluEnergy? Quale era il problema/bisogno che volevate risolvere?
Nei primi anni di vita abbiamo concentrato i nostri sforzi nello sviluppo di un sistema che sfrutta la tecnologia dell’idrogeno per rendere le imbarcazioni da diporto, in particolare quelle a vela, completamente autonome dal punto di vista del fabbisogno elettrico di bordo.
Volevamo migliorare l’esperienza di uso di piccole imbarcazioni aumentandone la capacità energetica utilizzando le tecnologie legate all’idrogeno in modo da diminuirne l’impatto ambientale.
Di cosa vi occupate in breve?
Ci occupiamo a 360° di tutte quelle tecnologie che utilizzano idrogeno come vettore energetico. Facciamo consulenza, progettazione, integrazione e sviluppo di prodotti. Lavoriamo sia nella generazione di H2 che nello stoccaggio che nella riconversione in energia fruibile all’utente. Siamo operativi in diversi settori: ricerca, industria, nautica, navale, ferroviario.
Quali sono i valori fondamentali dell’azienda e come li mettete in pratica ogni giorno? I nostri valori sono legati all’essere una cooperativa. Questo implica un coinvolgimento totale nelle scelte e nella condivisione dei valori da parte di tutto il team. L’azienda riflette completamente le persone che ci lavorano.
Avete deciso di creare una cooperativa e non una società di capitali, come mai?
La nostra volontà è sempre stata quella di creare un valore reale e diffuso e non finanziario legato solo a pochi. Riteniamo, inoltre, che le persone vivano il lavoro con maggior piacere se quello che fanno è legato a loro stessi e ai propri valori.
Quali sono le principali sfide che avete dovuto affrontare come startup e come le avete superate?
Le difficoltà maggiori sono sempre state legate all’aspetto finanziario. La reperibilità di fondi. Siamo entrati in un mercato che è poco ricettivo, abbiamo difficoltà a coinvolgere finanziatori.
Quanti soci/dipendenti ha oggi BlueEnergy Revolution?
12 dipendenti, 10 soci lavoratori e 5 soci sovventori.
Qual è il profilo ideale per i membri del vostro team e come selezionate i talenti?
La prima cosa che guardiamo è la persona, la sua attitudine, la sua volontà di essere partecipe, l’intraprendenza e la capacità di lavorare di gruppo. L’aspetto tecnico è sicuramente importante, ma a volte secondario alla passione. Le persone sono sempre al centro nella nostra azienda.
Oggi BluEnergy è cresciuta ed è un gruppo. Chi sono le altre aziende del gruppo? Di cosa si occupano?
Il gruppo BER è composto da BlueEnergy Revolution, H2Boat s.r.l. e Methydor s.r.l..H2Boat, nata nel 2020, si occupa di trasferire tutte le conoscenze di BER nel mercato nautico/navale.
Methydor, nata nel 2021, si occupa di produrre e vendere sistemi di stoccaggio di idrogeno a bassa pressione.
Quali problemi specifici risolvono i vostri prodotti/servizi e come risponde alle esigenze del mercato?
Ci occupiamo di soluzioni legate all’idrogeno a 360°. Siamo in grado di fornire un prodotto customizzato, che possa assecondare appieno le esigenze dei nostri clienti. Grazie alle diverse società del gruppo siamo capaci di fornire un servizio completo, senza che il cliente debba rivolgersi a diversi interlocutori.
Ci sono innovazioni particolari nei vostri prodotti/servizi che lo rendono unico?
Sì, i nostri prodotti sono differenti dal punto di vista delle scelte delle taglie che coprono una nicchia di mercato ad oggi scoperta.
Ci sono tecnologie emergenti che pensate possano trasformare il vostro business nei prossimi anni?
Ad oggi no, ma partecipiamo a numerosi progetti di ricerca proprio per poter valutare le evoluzioni tecnologiche con ricerca e sperimentazione diretta.
Quali sono i vostri partner attuali?
I nostri partner attuali sono le aziende con cui collaboriamo nei progetti di ricerca e aziende che hanno deciso di affiancarsi a noi nel loro percorso di sviluppo tecnologico. Tra di loro ci sono Baglietto, SITAV, CITIGAS, Enphos. Abbiamo, inoltre, ottimi rapporti sia con l’Università di Genova che con l’Università di Torino.
Quali partnership strategiche vi servirebbero per accelerare la crescita della startup? Siamo particolarmente self-made, ma abbiamo anche avuto negli anni percorsi comuni con altre realtà che ci hanno permesso di crescere. Abbiamo avuto qualche esperienza negativa, ma siamo convinti che le partnership possano portare buoni frutti. Le partnership devono rispettare i nostri valori aziendali.
Come vedete il futuro del settore in cui operate e come vi state preparando a queste evoluzioni?
Il settore dell’idrogeno storicamente ha alti e bassi, negli ultimi 3 anni è stato in crescita, ma sembra già rallentare nuovamente, anche se negli ultimi anni il livello di maturità tecnologica e di competitività in termini di prezzi è migliorato. Siamo pronti a gestire sia un ulteriore crescita che un eventuale rallentamento, perché avendo differenziato in termini di servizi offerti possiamo abbastanza facilmente adattarci al mercato.
Qual è la lezione più importante che avete imparato finora nel gestire una startup? Che è difficile, stancante e assorbente ma anche avvincente e divertente. Noi la abbiamo gestita con i piedi ben piantati a terra, con calma e cautela nello sviluppo. Ad oggi ha portato dei frutti. Non possiamo sapere se gestita diversamente BER sarebbe fallita o se sarebbe diventata un unicorno, ma siamo soddisfatti dei risultati ottenuti.
Che cosa state cercando?
Di lasciare una traccia, di lasciare il segno.

Il 18 dicembre si è svolto l’incontro di networking con le imprese del gruppo BER e i possibili partner industriali e commerciali. Hanno partecipato più di 50 persone per conoscere da vicino le tre realtà del Gruppo BER.











Ascolta le voci di chi ha partecipato
ANNALISA BRACCO
H2 BOAT S.R.L.
ANTONIO GHIGLIA
PROGETTO FENHICE
MANUEL ANSELMO
BLUENERGY REVOLUTION SOC.COOP.
CARLO LUETTO
MEMBER BOARD OF DIRECTORS – METHYDOR S.R.L.
PROF. ARISTIDE FAUSTO MASSARDO
UNIGE
EVENTO 20 FEBBRAIO 2025

L’idrogeno sarà davvero l’energia del futuro? Ne abbiamo parlato con:
Thomas Lamberti – Member of the Board di BluEnergy Revolution, Methydor e H2Boat
Stefano Barberis– R&D consultant BluEnergy Revolution
Prof. Aristide Fausto Massardo – Professore UNIGE
Con la partecipazione di Andrea Riva, Antares Electrolysis e Dario Bruna di DBSpace
Moderatrice: Eva Perasso, giornalista